La protezione dei monumenti e delle opere d’arte in Friuli e Venezia Giulia nella seconda guerra mondiale – Presentazione volume

È finalmente ripreso il ciclo di incontri culturali promosso dall’Archivio di Stato di Gorizia e dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg. Mercoledì 11 maggio, alle ore 18.00, nella sala delle Scuderie del Palazzo Coronini Cronberg, è stato presentato il volume “La protezione dei monumenti e delle opere d’arte in Friuli e Venezia Giulia nella seconda guerra mondiale”, recentemente edito dal Segretariato regionale del Ministero della cultura per il Friuli Venezia Giulia, dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e dalla Società di Minerva. La pubblicazione è un numero speciale della collana “Quaderni del Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Friuli Venezia Giulia” per l’anno 2021.

Alla presentazione erano presenti i curatori del volume: Rossella Fabiani, Rossella Scopas Sommer e Roberto Cassanelli.

Dopo il saluto di Cristina Bragaglia e Marco Plesnicar a nome delle Istituzioni ospitanti, la parola è passata ad Alessandro Saša Quinzi, conservatore dei Musei provinciali di Gorizia, il quale ha saputo efficacemente evidenziare il contributo innovativo offerto dalle ricerche che compongono l’opera. Con indubbia originalità, l’analisi di Quinzi ha proposto anche squarci assai interessanti in relazione al controverso periodo storico successivo all’armistizio dell’8 settembre 1943, quando il Reich germanico assunse direttamente il controllo politico-militare di queste terre. Anche a Gorizia gli occupanti assunsero un comportamento volto a privilegiare la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale autoctono oltre che della vivace vita artistica locale, certo entro un’ottica consona alle esigenze del regime, culminate tragicamente in quella “zona d’ombra” rappresentata dall’indiscriminata appropriazione dei beni appartenuti alla comunità ebraica goriziana (debellata, com’è noto, una notte di fine novembre 1943).
Da parte loro, i curatori hanno rimarcato la natura pionieristica di gran parte dei contributi presenti nel volume, a cui seguirà nei prossimi mesi un percorso espositivo e, nel medio periodo, la ripresa degli studi dedicati agli anni precedenti e successivi all’ambito cronologico esaminato.
Il pubblico presente in sala, tra cui si menziona Sergio Tavano, ha espresso il proprio compiacimento per la riuscita dell’iniziativa, che si auspica possa ritornare, presto o tardi, a caratterizzare, con cadenza mensile, il ritmo della vita culturale cittadina.

Dopo la pausa imposta dall’emergenza epidemiologica, riprende il ciclo mensile di incontri culturali promossi dall’Archivio di Stato di Gorizia e dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg. Mercoledì 11 maggio, alle ore 18.00, nella sala delle Scuderie del Palazzo Coronini Cronberg, sarà presentato il volume “La protezione dei monumenti e delle opere d’arte in Friuli e Venezia Giulia nella seconda guerra mondiale”, recentemente edito dal Segretariato regionale del Ministero della cultura per il Friuli Venezia Giulia, dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e dalla Società di Minerva.
La pubblicazione è un numero speciale della collana “Quaderni del Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Friuli Venezia Giulia” per l’anno 2021.

Il volume verrà presentato dal dottor Alessandro Quinzi, conservatore dei Musei provinciali di Gorizia, e saranno presenti gli autori.

Il territorio preso in esame nella pubblicazione è il Friuli e la Venezia Giulia, comprese l’Istria e Fiume. Zone che hanno una storia a sé rispetto al resto d’Italia per quanto riguarda la tutela dei beni culturali in quanto, dopo l’8 settembre 1943, queste aree vennero inglobate nella Operationszone Adriatisches Küstenland (Zona d’operazioni del Litorale adriatico e sottoposta al Gauleiter della Carinzia Friedrich Rainer). Nello stesso territorio furono quindi due diversi istituti, contemporaneamente, ad occuparsi di tutela: la Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie diretta da Fausto Franco e il Denkmalschütz dipendente dal Supremo commissariato tedesco. Nel libro vengono, per la prima volta, riunite le principali testimonianze note riguardo questa singolare dicotomia.

Per un ulteriore approfondimento sul tema, vi invitiamo a prendere visione del testo al seguente link  a cura di Roberto Cassanelli.

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Mercoledì 11 maggio ore 18.00

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