E così sta per arrivare un altro Natale. Le luci risplendono lungo le vie delle città, la neve è già scesa copiosa sulle montagne e tanta è la maestria con la quale addobbiamo un bell’albero di Natale. Senza quest’ultimo, le feste natalizie non sarebbero le stesse, nell’immaginario collettivo il Natale è… l’albero di Natale. C’è chi se ne procura uno vero non sopportando quelli in plastica, chi invece non ha intenzione di dedicarci troppe cure e preferisce di gran lunga uno artificiale e ci sono anche i minimalisti che si limitano a singoli pezzi di legno decorati, a piccoli origami a forma di albero, etc.
Indipendentemente dalle scelte personali, tutti questi addobbi contribuiscono a instaurare un clima natalizio felice e festoso che va al di là delle difficoltà (personali e sociali) e che ci rende – o dovrebbe rendere – tutti più generosi, così come insegna l’antico adagio: “a Natale siamo tutti più buoni”. Le festività natalizie sono sempre riuscite a vincere su qualsiasi brutto periodo, persino su quelli tremendi della Grande guerra, come dimostra il documento del mese che qui si vuole presentare, conservato all’interno del fondo archivistico Archivio storico del Comune di Lucinico.
Trattasi di una lettera, datata 15 novembre 1919, inviata dal Commissariato per gli affari autonomi della Provincia di Gorizia a tutti i Comuni del Goriziano che riprende una circolare del Commissariato generale civile di Trieste di pochi giorni prima. In questa missiva si evince come anche nell’immediato dopoguerra la voglia di festeggiare il Natale fosse ben presente nella popolazione stremata dalle privazioni e dagli orrori del conflitto. Si accennava poc’anzi alla bontà generalmente garantita dalle festività ma … ben sappiamo non essere sempre così… I Comuni della ex Contea sono infatti informati della presenza, sul mercato, di un elevato numero di alberi di Natale “clandestini”. Trattasi di conifere di pregiata qualità, vendute a prezzi molto alti, sottratte dagli imboschimenti del Carso e dalle ville di privati cittadini. Non solo quindi si è di fronte a un’azione illegale che fortemente stride con il clima natalizio, ma tale appropriazione indebita (con successiva vendita) porta anche – così come ricordato dalla circolare – a dei gravissimi danni al territorio boschivo della Regione. Per porre un freno ad un atto che supera di gran lunga le malefatte del Grinch , le autorità dispongono che potranno essere venduti solo alberi di Natale provvisti di certificazione che ne attesti la loro provenienza e il regolare permesso di taglio, pena l’immediato arresto (!), nonché il sequestro in toto del materiale.
Tali azioni, degne di Ebenezer Scrooge di Dickensiana memoria, nonostante le pesanti pene minacciate, sembra siano comunque perdurate negli anni, in quanto due anni dopo, una lettera del Vicecommissariato generale civile di Gorizia avverte una volta di più la popolazione sull’illegalità di tagliare e vendere alberi senza uno speciale permesso dello stesso ufficio.
Con questo tuffo nel passato, si vuole augurare a tutti un sereno Natale, con la speranza di diventare davvero più buoni.
Segnatura archivistica:
Via dell’Ospitale, 2
34170 Gorizia
tel. +39 0481 532105
Codice fiscale: 80001220310
direttore dott. Marco Plesnicar
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