I Cobenzl a Milano

Lo scorso giovedì 16 marzo, alle ore 16.30 nella sala XXIII della ven. Biblioteca Ambrosiana di Milano, si è svolta la presentazione dell’opera collettanea “I Cobenzl. Una famiglia Europea tra politica, arte e diplomazia (1508-1823)”, edita nel 2022 dall’Archivio di Stato di Gorizia in collaborazione con l’editrice Lithos di Roma.

Dopo il saluto introduttivo del direttore dell’Istituto, Federico Gallo, che ha voluto sottolineare la poliedricità dei dibattiti ospitati dalla Biblioteca Ambrosiana, il moderatore, Alessandro Marzo Magno, giornalista e saggista brillante (veneziano ma milanese d’adozione), ha coordinato gli interventi dei tre relatori, a cominciare dal direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia, Marco Plesnicar, il quale ha evidenziato sinteticamente il progetto di valorizzazione del fondo archivistico prodotto dalla famiglia goriziana e di proprietà della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia.

A seguire, Antonino De Francesco, ordinario di storia moderna all’Università Statale di Milano, passando in rassegna pressoché tutti i contributi dei 32 autori dei saggi che compongono l’opera, ha mirabilmente ricapitolato i filoni principali che hanno innervato l’evoluzione della dinastia comitale dei Cobenzl quali servitori fedeli degli Asburgo nell’arco dei tre secoli dell’età moderna, epoca in cui la Casa d’Austria raggiunse il massimo splendore.

Federico Vidic, a seguire, ha illustrato con una efficace carrellata di immagini, gli elementi essenziali del progetto di ricerca, delineando la parabola dei successi e dell’improvviso declino di una famiglia che ha lasciato un segno – forse ancora poco noto al grande pubblico – nella grande storia europea, unendolo indissolubilmente al nome della periferica eppur centrale Gorizia.

Il pubblico intervenuto ha infine partecipato attivamente al dibattito conclusivo, nel corso del quale ancora una volta è emersa l’importanza dello studio condotto sulle fonti d’archivio, anche alla luce delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalle sinergie collaborative che possono coinvolgere la grande rete degli Archivi di Stato italiani.

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