Marzo 2025 – La dama bianca

Che c’azzecca la dama bianca, figura tipica del folclore germanico, con il Carnevale goriziano? E soprattutto con la documentazione d’archivio?
Non temete: non parliamo di fantasmi che si aggirano tra i depositi!

Seconda una leggenda, la “dama bianca” goriziana è Caterina di Gara, figlia del conte ungherese Nicola Gara e di Anna di Cilli, andata in sposa ancor giovanissima al Conte di Gorizia Enrico IV, nel 1438, e madre di Leonardo. Antonella Gallarotti nel suo “Fiabe e leggende goriziane. Un racconto bibliografico” (2017) ci racconta di come il fantasma della donna, vuoi per il suo matrimonio infelice, vuoi per la sua avidità, continui a vagare tra le mura del castello di Gorizia.

Qualche anno fa, la leggenda era così familiare e conosciuta che, come potete leggere nell’atto di costituzione del Comitato promotore del Carnevale goriziano del 21 dicembre 1955, l’intera ricorrenza ruotava attorno alla “dama bianca”. E il programma di massima per il 1956 si presentava molto articolato: il primo giorno un torneo dei borghi rinascimentale animava le vie della città (con tanto di “singolar tenzone”!) e la giornata si concludeva poi con l’elezione della dama bianca, scelta tra le fanciulle goriziane e accompagnata da una fiaccolata per le vie. Il secondo giorno era goliardico e casareccio: alla tradizionale sfilata (con carri, maschere e mascherette) si accompagnavano la battaglia di coriandoli e la “Gran gara delle salsicce”!

Tutto ciò per salutare il Carnevale con fragorose risate e laute scorpacciate, facendo le scorte in vista del tempo di Quaresima.

 

Segnatura archivistica: E.N.A.L. – Ente nazionale assistenza lavoratori di Gorizia (1945-1983), b. 43, marzo 1956, Carnevale della Dama Bianca

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