
OTTOBRE 2025 – La “suppellettile letteraria”
Il “Documento del mese” di ottobre è stato trovato in Archivio di Stato durante le ricerche sull’edificio della Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e letto in occasione della “Domenica di
Il gioco del pallone ancor oggi richiama l’attenzione di tanti appassionati (e forzati) e non più solo la domenica. I campionati nazionali e dilettantistici di calcio, ormai avviati, sembrano scandire le giornate di intere famiglie.
Ma a Gorizia, in passato, c’era la medesima passione per il “gioco del pallone”?
Siamo nel 1802 e il goriziano Giuseppe Persoglia, preso d’amore per questo sport, scrive che, incitato da alcuni Cavalieri e Cittadini di questa città, si è deciso a “tenere il gioco del Pallone, affine di divertire il Publico” con questo “tratenimento” “onesto e nobile che non fa pregiudizio ad alcuni, e desiderato da molti”. Supplica allora l’Eccelso Cesareo Regio Consiglio Capitaniale di Gorizia e Gradisca “per ottenere il placet di poter giocare al Pallone con l’errezione de Steccati e Pergolli nella Contrada di S. Chiara”. Alla sua richiesta allega due bellissimi disegni acquerellati, nei quali possiamo notare non solo la disposizione delle abitazioni, delle strade e delle contrade di inizio Ottocento, ma anche i nomi dei luoghi e delle persone che abitavano nel centro cittadino.
Oltre a chiedere tale permesso, Giuseppe Persoglia promette anche di “bonificare tutti li danni tanto publici che privati, che rissultar potrebbero da questo gioco, in maniera di evitar qualunque lagnanza”.
Il permesso di poter tenere il gioco di pallone nella contrada è accordato ma non tutto va secondo i piani del richiedente. Agli atti è infatti conservato un intero fascicolo dedicato a questo affare.
Vi si leggono le lagnanze degli abitanti della Contrada di Santa Chiara “che altamente disapprova[no] la mostruosa costruzione della capricciosa chiusura” ma anche la solidarietà di chi, in via preventiva, rinuncia addirittura al diritto di avere un rimborso in caso di danno.
In merito al tipo di gioco di pallone, visti i numerosi danni da preventivare nonché la forma del campo, si può supporre che si sia trattato non del gioco del calcio ma di un altro gioco assai diverso (pallacorda o “pallone col bracciale”) in voga anche nel Goriziano tra Sette e Ottocento.
Di questo (e di molto altro) si è parlato in occasione del tradizionale appuntamento di inizio ottobre dedicato alla “Domenica di carta”. Per scoprire qualcosa di più … vi aspettiamo in Archivio di Stato!
Segnatura archivistica: Atti storici del Tribunale (1703-1833), busta 57 filza 70

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