Luglio 2023 – Botti di… luglio

Luglio per molti è il mese delle vacanze ma per molti altri è quello del lavoro stagionale. Nessuna delle due opzioni vale per Valentino, che dalla provincia si appresta a diventare un abile produttore di botti in quel di Gorizia.

Il 16 luglio 1842 si presentano all’Ufficio magistratuale del Comune di Gorizia il maestro bottajo Giuseppe Tercug di Gorizia e Antonio Boschin di Gabria, desiderosi di far protocollare questa convenzione: Giuseppe accetta in qualità di garzone bottaio il figlio di Antonio, il diciassettenne Valentino, “Coll’obbligo d’instruirlo nella sua professione di bottajo, di dargli il consueto vitto e tetto[,] di mandarlo alla prescritta scuola degli artisti ed alla dotrina cristiana.”

Il tempo del “garzonato” è fissato in 4 anni consecutivi; a tutela della malattia, nel caso in cui il ragazzo “durante li patuiti 4 anni fosse amalato[,] dovrà lo stesso [genitore] risarcire tutto quel tempo che ommesso sarà per tale colpa.”

“Il genitore all’incontro promette e si obbliga di vestire e calzare decentemente il figlio tutti li 4 anni[,] così pure di pagare” il maestro o chi per lui.

Il genitore inoltre, garante e manutentore degli obblighi del contratto, deve pagare anche “tutti li danni che commetter potesse il di lui figlio al corrispettivo padrone tanto per infedeltà quanto per cativeria” e anche il “risarcimento di tutte le spese tanto per datogli mantenimento quanto per instruzione avuta quallora il figlio si allontanasse dal rispettivo maestro prima delli patuiti 4 anni senza un legale mottivo.”

La convenzione è firmata dal maestro e dal genitore col segno della croce, “per esser dello scrivere ignari”. Presumiamo che quel povero padre si sia anche fatto il segno della croce, pregando che il figlio tenesse duro per i 4 anni di garzonato e non mandasse all’aria tutto il suo capitale!

Segnatura archivistica: ASGO, Archivio storico del Comune di Gorizia (1830-1927), b. 135 f. 381-I, prot. 1964 anno 1842

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Fondi archivistici
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