
Luglio 2025 – L’estate nei bocciodromi bisiachi
È una storia lunga quella del gioco delle bocce: già nel III secolo a. C. tra i Romani si praticava una peculiare prova di abilità che consisteva nel lanciare delle
Si sa che in tempo di caldo afoso e umidità alle stelle, ognuno cerca un suo refrigerio: chi al mare, chi in montagna, alcuni in collina altri tra i boschi.
Dubitiamo che negli anni Trenta del Novecento la percezione della calura estiva fosse simile a quella odierna: eppure chi rimaneva a Gorizia necessitava di trovare comunque ristoro.
Il bosco di Panovec, oggi in territorio sloveno, al tempo era conosciuto come “Foresta Demaniale di Panovizza” ed occupava un’area di circa 400 ettari, partendo dal convento della Castagnavizza (Kostanjevica) per raggiungere la località di Aisovizza (Ajševica). Compreso interamente nel territorio comunale ma di proprietà dello Stato italiano, esso era tuttavia inaccessibile al pubblico. Finalmente, in seguito all’interessamento del prefetto di Gorizia, Vezio Orazi, la situazione mutò e il Governo fu disponibile ad attenuare i vigenti divieti.
Il 18 luglio 1937 il Prefetto trasmise al podestà goriziano, avvocato Valentino Pascoli, la nota n. 6477 della Direzione della Milizia Nazionale Forestale (in capo al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste). Le condizioni poste per la concessione del libero ingresso al pubblico alla foresta di Panovizza furono piuttosto rigide in quanto volte a tutelarne vegetazione e fauna. L’accesso fu limitato ai giorni festivi, sino al tramonto; i sentieri non potevano essere esplorati e le passeggiate effettuate esclusivamente lungo “strade e viali”. L’ingresso a cani o qualsivoglia animale, a mezzi di locomozione, a trazione meccanica o animale rimase vietato.
Oggi sorridiamo di questo rigore. Ci limitiamo a leggere l’elenco delle restrizioni, auspicando fossero ispirate dalla cura e tutela del bene e dell’ecosistema naturale, oltre che dalla volontà di prevenire danni ed incendi.
Segnatura archivistica: ASGO, Prefettura di Gorizia – Archivio di Gabinetto (1927-1947), busta 35, filza 79.
È una storia lunga quella del gioco delle bocce: già nel III secolo a. C. tra i Romani si praticava una peculiare prova di abilità che consisteva nel lanciare delle
Un’opera corale che nasce da un’importante ricerca multidisciplinare, condotta in archivi pubblici e privati, molti dei quali finora inesplorati. Il volume offre un nuovo sguardo sul Cimitero degli Eroi di
L’esilio della famiglia reale francese dei Borbone a Gorizia, iniziato nel 1836, fu un periodo che portò alla città notevole fama e prestigio; è proprio qui che, il 3 giugno
Esattamente una settimana fa, il 30 maggio, in occasione del Festival èStoria si è svolto un incontro a cura della Fondazione Osiride Brovedani onlus, dal titolo “Una “casa” per Bruno”.
Con l’arrivo della bella stagione, si sa, la voglia di uscire, divertirsi, giocare e stare in compagnia aumenta, in particolare tra i più giovani. Con la fine delle lezioni, il
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