Temporanea restrizione presa pezzi
A partire dal 4 novembre 2024 e fino a nuove disposizioni contrarie, l’utente potrà chiedere giornalmente fino ad un massimo di 3 (tre) unità
Nella selezione dei documenti da proporre ai nostri sempre più numerosi utenti, come oramai ben sapete, è prevalso il criterio di ricercare episodi esilaranti o, almeno, simpatici, in modo da suscitare, con un giusto grado di leggerezza, una comune riflessione intorno a questioni o circostanze storiche piuttosto complesse, quando non drammatiche.
Anche questo mese riteniamo di aver raggiunto lo scopo prefissato. Compiamo un balzo a ritroso, fino al 19 Agosto 1940. Da poco più di tre mesi l’Italia è entrata in guerra a fianco della Germania contro la Francia e l’Inghilterra, dando l’avvio ad un’avventura il cui triste epilogo è ben noto.
Il consolato d’Italia a Rotterdam, nei Paesi Bassi occupati dalla Wehrmacht, si rivolge alle Prefetture di Fiume, Gorizia e Pola per ottenere lumi circa la località di nascita di un minatore, Antonio Mrakic, stabilitosi in Olanda da quasi tre decenni. Per tutto questo tempo il Mrakic, nativo di Bovec, oggi in territorio sloveno ma allora comune della provincia di Gorizia, si è rivolto a ben tre rappresentanze consolari (Austria, Germania e Jugoslavia) al fine di conoscere la propria nazionalità di appartenenza, dopo il tracollo della monarchia austro-ungarica. Evidentemente, la prolungata lontananza dalla terra natìa non gli aveva consentito di seguire gli sviluppi della legislazione italiana in materia di cittadinanza susseguenti ai trattati di S. Germano (1919) e di Rapallo (1920). Fin qui, nulla di insolito.
Stupisce e fa sorridere, piuttosto, la capacità di perdersi in un bicchier d’acqua palesata dalle istituzioni coinvolte nella ricerca della località di Bovec, dicitura slovena del comune di Flitsch (tedesco) o Plezzo (italiano), a cominciare dai tre summenzionati Consolati e coronata dall’ingenua ignoranza degli allora addetti alla Prefettura goriziana. Bovec? Mai sentito nominare! Sembra un affare internazionale talmente ostico da dover, almeno per il momento, restare insoluto. D’altra parte, ciò rivela impietosamente una realtà fattuale: in poco più di vent’anni di amministrazione italiana, nei ranghi del nostro apparato burocratico era del tutto scomparsa la memoria dei nomi originari di gran parte delle località “allogene” delle “nuove provincie” da esso dipendenti.
Resta da sapere se e il signor Antonio Mrakic abbia risolto il problema che lo assillava prima della firma dei trattati di pace di Parigi del 1947, allorché Bovec assunse ufficialmente la denominazione slovena, accantonando definitivamente quella tedesca e quella italiana.
Segnatura archivistica: ASGO, Prefettura di Gorizia, Archivio generale (1927-1962), Cittadinanza. Fascicoli personali, class. 1-11-4, b. 519, f. 1529, fasc. “Mrakic Antonio”.
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Siamo nel 1802 e il goriziano Giuseppe Persoglia, preso d’amore per questo sport, scrive che, incitato da alcuni Cavalieri e Cittadini di questa città, si è deciso a “tenere il gioco del Pallone, affine di divertire il Publico” con questo “tratenimento” “onesto e nobile che non fa pregiudizio ad alcuni, e desiderato da molti”
Nella sala conferenze della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, nell’ambito del ciclo di incontri “Storie goriziane. Documenti e voci di un territorio”, il direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia, Marco Plesnicar, ha illustrato l’esito del lavoro relativo ad un piccolo ma prezioso complesso documentario
Conferenza di Marco Plesnicar su “Il riordinamento degli Atti civili del Giudizio distrettuale di Quisca (1791-1846)”
Giovedì 24 ottobre 2024 alle ore 18:00 a Palazzo Coronini Cronberg (ingresso da via Coronini 1)
Anche quest’anno la “Domenica di carta” dell’Archivio di Stato di Gorizia si è conclusa con un “tutto esauri-to”: nella mattina di ieri, 13 ottobre 2024 si è infatti svolta la tradizionale iniziativa promossa dal Ministero della cultura per valorizzare gli archivi e le biblioteche statali.
Via dell’Ospitale, 2
34170 Gorizia
tel. +39 0481 532105
Codice fiscale: 80001220310
direttore dott. Marco Plesnicar
Lunedì e mercoledì
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Martedì, giovedì e venerdì
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