
NOVEMBRE 2025 – “Mulin di Trus”
L’acqua, elemento essenziale per garantire la vita agli esseri animali e vegetali, ha tragicamente tolto la vita a due persone e causato, nei giorni scorsi, gravi danni ad alcuni paesi,
Si sa che in tempo di caldo afoso e umidità alle stelle, ognuno cerca un suo refrigerio: chi al mare, chi in montagna, alcuni in collina altri tra i boschi.
Dubitiamo che negli anni Trenta del Novecento la percezione della calura estiva fosse simile a quella odierna: eppure chi rimaneva a Gorizia necessitava di trovare comunque ristoro.
Il bosco di Panovec, oggi in territorio sloveno, al tempo era conosciuto come “Foresta Demaniale di Panovizza” ed occupava un’area di circa 400 ettari, partendo dal convento della Castagnavizza (Kostanjevica) per raggiungere la località di Aisovizza (Ajševica). Compreso interamente nel territorio comunale ma di proprietà dello Stato italiano, esso era tuttavia inaccessibile al pubblico. Finalmente, in seguito all’interessamento del prefetto di Gorizia, Vezio Orazi, la situazione mutò e il Governo fu disponibile ad attenuare i vigenti divieti.
Il 18 luglio 1937 il Prefetto trasmise al podestà goriziano, avvocato Valentino Pascoli, la nota n. 6477 della Direzione della Milizia Nazionale Forestale (in capo al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste). Le condizioni poste per la concessione del libero ingresso al pubblico alla foresta di Panovizza furono piuttosto rigide in quanto volte a tutelarne vegetazione e fauna. L’accesso fu limitato ai giorni festivi, sino al tramonto; i sentieri non potevano essere esplorati e le passeggiate effettuate esclusivamente lungo “strade e viali”. L’ingresso a cani o qualsivoglia animale, a mezzi di locomozione, a trazione meccanica o animale rimase vietato.
Oggi sorridiamo di questo rigore. Ci limitiamo a leggere l’elenco delle restrizioni, auspicando fossero ispirate dalla cura e tutela del bene e dell’ecosistema naturale, oltre che dalla volontà di prevenire danni ed incendi.
Segnatura archivistica: ASGO, Prefettura di Gorizia – Archivio di Gabinetto (1927-1947), busta 35, filza 79.

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