Aprile 2021 – La “debellatio” del vaiolo

Poco più di quarant’anni fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarava ufficialmente la “debellatio” del vaiolo, la terribile epidemia che per secoli aveva funestato vaste aree del pianeta, lasciando nei sopravvissuti i segni deturpanti del suo passaggio.
Sul finire del XVIII un medico inglese, Edward Jenner (1746-1823), attraverso alcuni coraggiosi e non meno che rischiosi esperimenti riuscì ad isolare un vaccino efficace contro quel morbo, partendo dall’osservazione delle positive reazioni sviluppate dalle mungitrici delle mucche che erano stati colpiti dalla variante animale della malattia.
La stessa parola “vaccino” deriva direttamente dal nome dell’animale da cui Jenner estrasse un campione di vaiolo che gli servì ad immunizzare l’essere umano: oggi il termine, per estensione, si riferisce a tutte le sostanze che contrastano lo sviluppo di una patologia contagiosa.
Il metodo di Jenner si diffuse rapidamente nel resto d’Europa e anche nelle nostre province, allora contese dalle baionette francesi ed austriache, fu accolto con interesse.
Lo testimonia il documento che qui proponiamo, stampato per i tipi dello stampatore goriziano De Valerj nel maggio 1810, quando il Goriziano costituiva da alcuni mesi parte integrante dell’impero francese, nell’ambito delle “Province Illiriche”.
Si tratta di un interessante QUADRO COMPARATIVO delle diverse fasi del vaiolo, secondo il grado di intensità e gravità, a partire da quello epidemico per giungere al vaccino vero e proprio.
L’elaborato fu tradotto in italiano dal medico goriziano Andrea Mosetig/Mozetič (1773-1857) membro della Società Agraria di Gorizia, alla quale il documento era “raccomandato”, come si può leggere in calce.
In esso si può leggere che il vaccino di Jenner era considerato niente meno che “la più giovevole” di tutte le scoperte scientifiche del secolo precedente, grazie alla quale si poteva prevedere la “finale estirpazione del vajuolo, più funesto delle guerre, col mezzo della generale vaccinazione, ormai comunemente praticata, in tutte le parti del mondo, e comandata dai più grandi monarchi dell’Europa”.
Da notare l’attenzione dedicata alla descrizione degli effetti collaterali, opportunamente ridimensionati se raffrontati alle devastazioni provocate dal morbo.
Questa lettura può aiutare a farci riflettere sulle vicende epidemiologiche attuali, mentre si sta svolgendo la più imponente campagna vaccinale della storia dell’umanità.

Segnatura: ASGO, Archivio storico Coronini Cronberg – Atti e Documenti, b. 453, f. 1422. 

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Fondi archivistici
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